• Home
  • Info
  • Links
Gestire i rifiuti in maniera corretta
Matrol-Bi, il biolubrificante per limitare l’inquinamento
BMW i3 per la Polizia di Stato durante l’EXPO 2015
Life Paint, la vernice spray per illuminare la bici
Efficienza energetica: 120 milioni in arrivo
  • Acqua oro blu
  • Conto Energia
  • Energia
    • Energia da Biomassa
    • Energia da Solare Termodinamico
    • Energia dai moti ondosi
    • Energia Eolica
    • Energia Fotovoltaica
    • Energia Geotermica
    • Energia Idroelettrica
    • Energia Maremotrice
    • Energia Nucleare
    • Energia Solare
  • Petrolio e Combustibili
  • Riciclo
  • Trasporti eco-efficienti

BP e la Russia, un idillio interessato

16 Gen 2012
Daniela F
Petrolio e Combustibili

BP è presente in Russia dal 1990, con attività che riguardano sia il petrolio che il gas, per la produzione, la raffinazione, la vendita al dettaglio e per i lubrificanti. La TNK-BP è il marchio primario di BP in Russia, che opera come una società petrolifera ed una società del gas, gestendo un portafoglio diversificato tra Russia e Ucraina. 

BP ha anche una partecipazione del 49 % in diverse joint ventures con Rosneft, che sono impegnate in attività di esplorazione off-shore sul lago Sakhalin. La TNK-BP è il terzo più grande produttore di petrolio della Russia con una media di produzione giornaliera di circa 1,8 milioni di barili di petrolio, pari a circa il 17 % della produzione petrolifera della Russia. La Russia rappresenta il pozzo da cui sgorga circa il 25 % di tutto il petrolio estratto nel mondo dalla Bp.

I numeri fanno della Federazione russa il secondo Paese più importante per la BP dopo gli Stati Uniti, dove risiede invece il 40 % dei suoi azionisti. Mosca ha bisogno del know how britannico, i pozzi russi sono sfruttati male e l’esperienza e la tecnologia della BP possono essere un’ottima opportunità.

Dopo il disastro ambientale nel Golfo del Messico, la casa petrolifera si è affidata ai suoi partner russi, con i costi della marea nera lievitati a quasi 40 miliardi di dollari ed i profitti in discesa. La Britsh Petroleum, la responsabile della marea nera nel Golfo del Messico guarda alla Russia come ancora di salvezza, mentre negli Stati Uniti il colosso britannico del petrolio si prepara ad anni di legislazioni e regolamentazioni ostili, in Russia le sue fortune splendono più che mai. L’idillio fa comodo a entrambi: alla BP servono soldi per ripagare i danni dovuti allo scoppio della piattaforma Deepwater Horizon del 2010, ai russi, che sono partner nella joint venture Tnk-Bp, interessa guadagnarsi un biglietto da visita per entrare nei mercati occidentali.
Per finanziare il fondo istituito per ripagare i danni del disastro ambientale nel Golfo, la BP ha varato un programma di vendite che hanno raggiunto i 14 miliardi di dollari.

BP e la Russia, disastro del golfo del messico, petrolio russo



Commenti



Articoli collegati

  • La marea nera della BP continua a fare danniLa marea nera della BP continua a fare danni
  • La plastica dall’erba tagliata, oggi si puòLa plastica dall’erba tagliata, oggi si può
  • Greenpeace e i biocarburantiGreenpeace e i biocarburanti
  • Dopo gli Usa e il Giappone, anche in Europa arriva l’autostrada ad idrogenoDopo gli Usa e il Giappone, anche in Europa arriva l’autostrada ad idrogeno
  • Nuovi sostenitori per l’Energia Alternativa Nuovi sostenitori per l’Energia Alternativa
About the Author

Facebook