Alghe, la nuova frontiera dei biocarburanti.

L’industria del petrolio ormai è radicatissima, e sembra quasi essere l’unica opzione per quanto riguarda la locomozione, ma l’innovazione ha un asso nella manica, infatti si stanno portando avanti studi per utilizzare le alghe come Biocarburante. Ad investire in queste ricerche si sono fatte avanti, tra lo stupore generale, i colossi dell’industria petrolifera come la British Petroleum e la Exxon, che hanno fiutato profumo di affari da non poco in questa ricerca.

 Le applicazioni delle alghe sono molteplici, e molteplici sono le varietà di questo piccolo amico verde, infatti oltre a biodisel, parallelamente può essere prodotto biometano. Sappiamo che il meccanismo base di produzione di energia dei vegetali è la fotosintesi, infatti tutto si incentra su questo processo biologico che per quanto riguarda le piante è capace di utilizzare la CO2 per produrre energia pulita, ed è proprio sulla fotosintesi che si incentra il lavoro degli studiosi, infatti con l’utilizzo di particolari alghe monocellulari presenti nei fondali oceanici (che riescono a compiere la fotosintesi anche con la quasi assenza di luce solare) i ricercatori proveranno a indurre uno stato di “stress” (esponendo le alghe a cicli di luce e garantendole nutrimento continuo) che farà crescere in modo esponenziale la produzione di energia (si parla del circa 300%).

Queste alghe sono coltivate in bioreattori che le aiuteranno a velocizzare i loro processi metabolici, e gli impianti di coltivazione potranno essere collegati ad impianti di produzione elettrica che utilizzano combustibili fossili per sfruttare la CO2 prodotta dai suddetti per alimentare le alghe. Si stima che per ogni ettaro di coltivazione di alghe si avrà una produzione di circa 30.000 litri di carburante l’anno.

In Italia si pensa di aprire un impianto a Venezia, dove avranno inizio i primi test pilota che se avranno esiti positivi, potranno aprirci le porte a questa nuova incredibile fonte energetica pulita.

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