Petrolio: ad aprile flessione dei consumi

Ricominciano a scendere i consumi di petrolio italiani: nello scorso mese di aprile, i consumi si sono attestati intorno ai 6 milioni di tonnellate, quasi 113 mila tonnellate in meno rispetto allo stesso mese nel 2009, con un calo dell’1,8%.
E’ quanto contenuto in un comunicato dell’Unione Petrolifera,
I prodotti autotrazione, sulla stessa base riguardante i giorni di consegna, si sono distinti in diverse dinamiche.

Sale ancora il prezzo del petrolio

Sale in modo davvero sostenuto il prezzo del petrolio per quanto riguarda la piattaforma di contrattazione Ice, dopo che il rapporto con i dati rilevati in base alle scorte settimanali Usa è stato diffuso.
In particolar modo, gli stock di greggio hanno subito un aumento pari a 1,96 milioni di barili, sovrastando in questo modo le previsioni, mentre circondate dallo stupore di tutti, sono calate le scorte di benzina.

Rapporto Aie: aumentata la stima della domanda mondiale

Ancora novità per quanto riguarda il petrolio. Il consueto rapporto dell’Aie, evidenzia come nel mese di marzo, la produzione dell’Opec ha registrato un dato molto importante: c’è stata la prima diminuzione, abbastanza significativa, dopo oltre dodici mesi. Cosa è successo?
Sono stati eliminati oltre 190 mila barili, da 29 milioni di b/g: un taglio motivato dalla calo del 10% della produzione derivante dall’Iraq, piuttosto che da un’azione complessiva per ridurre un’offerta che rimane comunque sempre al di sopra delle soglie prefissate.

Cresce il prezzo della benzina e aumenta il malcontento tra i consumatori

Un vero e proprio putiferio: questo è quello che sta succedendo nel settore dei carburanti. Ci sono tre soggetti che stanno occupando la scena: le associazioni dei consumatori che non smettono di lanciare l’allarme contro il rincaro dei prezzi, la Figisc-Confcommercio (ovvero la federazione italiana gestori impianti stradali carburanti), che evidenzia svariati errori nel calcolo degli aumenti del prezzo della benzina, effettuato dalle associazioni che tutelano i consumatori.

Salgono le scorte di petrolio

Un incremento costante: è questo quanto si verifica alle scorte di petrolio, che fanno un balzo tremendo sopra le previsioni, con la conseguenza di far diminuire il prezzo del future di riferimento.

In ogni caso, i prezzi sono ancora gonfiati dall’infinita fase laterale ad ampio range,

Petrolio: ritornano le vendite, ma la quota di 80$ non viene superata

Continua a muoversi e ad assestarsi il mercato petrolifero, come se fosse davvero un terremoto che si potrebbe verificare ancora una volta da un momento all’altro.

Per adesso però la situazione sembra tranquilla, visto che i prezzi tornano sotto la quota di 80 dollari al barile.

Dopo due sedute che si sono concluse al rialzo, i prezzi del petrolio hanno subito una flessione, che ha permesso di far diminuire i valori fin sotto la soglia degli 80 dollari al barile, fissandosi a 79,7 dollari.

Eni: cala l’utile netto nel 2009

Secondo l’ultimo bilancio dell’Eni, il 2009 ha visto un decremento degli utili per circa il 47,7%, corrispondente a 4,62 miliardi di euro.

Migliora invece il risultato netto degli ultimi tre mesi dello scorso anno: 0,64 miliardi in confronto ai dati del 2008 che parlavano di una perdita di 0,87 miliardi di euro.

Una statistica che si spiega solamente con il continuo cambiamento del prezzo dell’ “oro nero”, che si è avuto alla fine del 2009.

L’Eni tronca la propria collaborazione con l’Iran

Un amaro boccone da ingoiare per il presidente dell’Iran  Mahmoud Ahmadinejad, che vede fortemente compromessi i rapporti tra il suo paese e la nota azienda integrata per l’energia: Eni.
Qualche giorno fa, infatti,  sul quotidiano israeliano “Yediot Ahronot”,  sono apparsi numerosi richiami alla notizia,  che pare aver destabilizzato gli assetti economici del paese, che ha perso uno dei collaboratori più fidi.

I più sorprendenti oggetti di uso comune nella cui fabbricazione entra il petrolio

bubble-gumC’è del petrolio perfino nei chewing gum, ebbene sì. E’ uscita la classifica dei più sorprendenti oggetti di uso comune nella cui fabbricazione entra anche il petrolio. Divertente, ma fa anche riflettere. Circa un quarto del petrolio è usato per scopi industriali: la plastica pressochè indistruttibile e inquinante, ovvio, ma non solo in quella. Stiamo arrivando (o siamo già arrivati) al picco del petrolio, il momento in cui la produzione comincerà a declinare. Volenti o nolenti, dovremo usarne meno.