Alghe, la nuova frontiera dei biocarburanti.

L’industria del petrolio ormai è radicatissima, e sembra quasi essere l’unica opzione per quanto riguarda la locomozione, ma l’innovazione ha un asso nella manica, infatti si stanno portando avanti studi per utilizzare le alghe come Biocarburante. Ad investire in queste ricerche si sono fatte avanti, tra lo stupore generale, i colossi dell’industria petrolifera come la British Petroleum e la Exxon, che hanno fiutato profumo di affari da non poco in questa ricerca.

Il consumo italiano di energia elettrica

Nel corso del 2010, dopo la forte contrazione dell’anno precedente, la domanda di energia elettrica è tornata a crescere, in concomitanza con una moderata ripresa dell’economia italiana. Secondo i primi dati diffusi dal gestore della rete nazionale, nel 2010 la domanda di energia elettrica è stata pari a 326,2 TWh, in aumento dell’1,8 % rispetto al 2009.

FAQ sul biocarburante

I motori sono adatti ai biocarburanti? Secondo le normative europee, i biocarburanti possono essere miscelati per ottenere una miscela con il biodiesel con un massimo del 5 % nel gasolio e del 5 % di etanolo o del 15 % di ETBE nella benzina. Questo, senza modifiche al motore. L’ETBE sostituisce vantaggiosamente il piombo che è stato rimosso dalla benzina, per mantenere un buon numero di ottani (gli ottani misurano la resistenza di auto-combustione del combustibile stesso).

Il Regno Unito ed i biocarburanti

Il biocombustibile è un carburante di origine vegetale, che può essere impiegato in sostituzione dei combustibili fossili, sia come sostituto del gas per uso domestico sia nel settore dei trasporti. I biocombustibili presentano una serie di vantaggi, la loro combustione comporta una produzione decisamente ridotte CO2; le emissioni di anidride carbonica sono ritenute le responsabili dell’effetto serra.

2050: Verso un’Italia basata sulle fonti rinnovabili

Grandi aspettative ed obiettivi quelli presentati al convegno  “100% Rinnovabili: La sfida per le energie verdi entro il 2050” tenutosi a Roma in occasione del sesto anniversario del protocollo di Kyoto. Si discute, come da titolo, della possiblità di diventare indipendenti dai combustibili fossili e servirsi delle sole fonti rinnovabili che forniscono energia pulita.

Biocarburanti: presto arriverà il combustibile ottenuto dalla canna nostrana

Il dibattito sui Bio-carburanti sembra destinato a non chiudersi per ora, difatti sono numerose le disquisizioni relative all’utilizzo o meno di carburanti ottenuti attraverso la lavorazione delle piante, in alternativa ai combustibili fossili quali il petrolio.

Purtroppo, per quanto riguarda l’Italia, pare che non si sia ancora manifestata una volontà seria di iniziare ad utilizzare questa tipologia di prodotto certamente meno inquinante, e anche per quanto concerne il contesto internazionale (a parte Brasile e USA), non si assiste ad un’espansione massiccia di tali carburanti.

Dagli scarti della produzione di latte si ottiene energia rinnovabile

Solamente pochi mesi la Fao confermava i rischi e i pericoli per clima ed ambiente provenienti dal ciclo di vita del latte e dei suoi derivati.
Secondo quanto riportato dallo studio della Fao, le emissioni che vengono prodotte dal settore lattiero-caseario, rappresenta circa il 4% di quelle di origine antropica.

Inghilterra: con 600 pinte di birra si può riscaldare una casa

Una buona notizia per tutti gli amanti della birra d’Oltremanica.
Bere birra, infatti, secondo uno studio a Southwold consente di mantenere il caldo all’interno della propria abitazione, senza favorire l’emissione di sostanza dannose per l’ambiente.
E’ quello che accade nel Suffolk, nella parte occidentale dell’Inghilterra, in cui la brasserie Adnams ha preso il via per trasformare gli scarti di produzione della propria birra in biogas, sfruttando un processo di digestione anaerobica.