L’Islanda verso l’indipendenza energetica: Possiamo imparare qualcosa?

Tutti siamo a conoscenza dei recenti avvenimenti che hanno sconvolto il paese dei vulcani e dei  ghiacci.  O meglio, tutti dovremo esserne a conoscenza. Ma non siamo qui per parlare della situazione finanziaria e politica dell’ Islanda; siamo qui per parlare della sua situazione energetica. Ebbene si: l’Islanda nel 2007 produceva l’80% della sua energia grazie alle fonti rinnovabili. Soltanto il 20% veniva dallo sfruttamento di combustibili fossili.

Informazioni per la realizzazione di un impianto solare (quarta parte)

Come arriva la tubazione dal tetto fino al bollitore, magari in cantina? A seconda della situazione e del tipo di casa, ci possono essere varie possibilità: si nasconde una tubazione già coibentata dentro un tubo pluviale aggiuntivo montato all’esterno della casa. Oppure si fa passare la tubazione per un pozzetto presistente attraverso la casa o attraverso una canna fumaria fuori uso. Oppure se nel contempo deve essere risanato anche l’involucro edilizio, la si può alloggiare nel nuovo isolamento esterno della facciata.

Il consumo italiano di energia elettrica

Nel corso del 2010, dopo la forte contrazione dell’anno precedente, la domanda di energia elettrica è tornata a crescere, in concomitanza con una moderata ripresa dell’economia italiana. Secondo i primi dati diffusi dal gestore della rete nazionale, nel 2010 la domanda di energia elettrica è stata pari a 326,2 TWh, in aumento dell’1,8 % rispetto al 2009.

La generazione di elettricità dal geotermico

I giacimenti di energia geotermica si distinguono in giacimenti a vapore secco, a vapore umido e ad acqua termale. Il primo tipo, che fornisce esclusivamente vapori a temperatura e pressioni elevate, è l’unico sfruttato industrialmente per la produzione di energia elettrica. Nei giacimenti a vapore umido è utilizzabile solo il 20% del flusso totale, mentre il restante 80% è costituito da acqua calda usata per il riscaldamento di ambienti, così come il terzo tipo.

La geotermia

I fattori principali di una crisi energetica sarebbero:

– la crescita continua dei consumi energetici, non solamente nel mondo occidentale ma anche nei paesi in via di sviluppo (che hanno un tasso di crescita notevolmente superiore a quello della media mondiale)

– il progressivo depauperamento delle riserve di combustibili fossili

-le frequenti crisi politiche che colpiscono alcune regioni del mondo, che agiscono sull’aumento dei prezzi dei combustibili fossili

Kenya: l’obiettivo è sfruttare l’energia geotermica

Il Kenya, all’interno di una strategia molto ambiziosa che ha come obiettivo quello di incrementare lo sviluppo delle fonti pulite nel paese, si lancia in una grande sfida: deve raggiungere una potenza geotermica, nel corso del prossimo ventennio, pari ad almeno 5 GW, di cui 500 MW entro due anni (si parte dagli attuali 210 MW) e 2 mila entro il prossimo decennio.

Energia geotermica: comincia l’espansione del settore anche in Italia

Numerose sono le fonti di energia alternativa che potrebbero cambiare le sorti della produzione mondiale di energia elettrica, non di rado oramai si sente parlare di eolico, fotovoltaico, solare, ovvero sistemi divenuti oramai all’ordine del giorno, ma ricordiamo che c’è un’altra fonte a volte non tenuta abbastanza in considerazione, ovvero la geotermia che sembra essere stata la protagonista della seconda giornata di Green City Energy il Forum Internazionale svoltosi a Pisa.

Nasce il Mediterranean Carbon Fund: un fondo europeo a sostegno delle rinnovabili

Anche il mediterraneo diventa green grazie all’ausilio di cinque istituzioni finanziarie pubbliche di stampo europeo che hanno deciso di istituire un fondo comune pubblico al cui interno far confluire un capitale da poter investire in progetti a basso tenore di carbonio nei paesi mediterranei più poveri.

Tra le cinque istituzioni annoverate spicca anche l’italiana Cassa Depositi e Prestiti,

La Lombardia punta sulla geotermia e sulle biomasse

La Lombardia punta forte sulla geotermia e sulle biomasse, relegando in una posizione di secondo piano i pannelli fotovoltaici e l’eolico. Una delle regioni più ricche dell’Italia, conferma quindi le sue ambizioni e aspettative per quanto riguarda le fonti di energia rinnovabili, rivalutate dopo la diffusione delle prime auto elettriche e la forte attenzione all’agricoltura sostenibile. Per questo motivo si è tenuto un workshop nella giornata di ieri, proprio con l’obiettivo di studiare quali prospettive possono avere le fonti rinnovabili all’interno del piano d’azione che coincide con il raggiungimento degli obiettivi fissati nella direttiva sul clima dell’Unione Europea per il 2020.